Si prenderà in esame La donna che visse due volte (1958) considerato come uno dei film più emblematici dell’autore. Il focus riguarderà principalmente il concetto di feticismo e la sua relazione psicoanalitica con l’angoscia di castrazione di cui il soggetto femminile si fa portatore. In più, la lettura freudiana sarà accostata a una di stampo prettamente metatestuale inerente alla modalità attraverso cui la vicenda dei personaggi si eleva filosoficamente a riflessione sullo statuto ontologico dell’immagine cinematografica.